Le posizioni Yoga: Adho Mukha Svanasana

Fabio Furlan
 

Le mani sono premute sul tappetino, le dita distese ed il peso distribuito in ogni punto.

La parte superiore del braccio, là dove si innesta nell’articolazione della spalla, ruota verso l’alto, facendo in modo che i trapezi si distendano dalla base del collo alle spalle, e il torace rimane aperto.

Spalle e scapole sono così spinte verso l’alto, in direzione del bacino, e tutta la muscolatura della schiena è coinvolta in questo processo: la colonna vertebrale si allunga dalla zona cervicale all’osso sacro in maniera equilibrata e simmetrica.

Gli arti inferiori si tendono indietro, indietro, dagli inguini alle caviglie, e i talloni dovrebbero toccare a terra per consentire, attraverso la resistenza al suolo, una spinta il più possibile energica verso l’alto.

La parte superiore delle cosce connette i femori al bacino, che riceve così “energia” da due motori che lavorano insieme dal basso verso l’alto: mani, braccia e spalle da una parte; piedi, gambe e cosce dall’altra.

  1.  Afferrate la porzione superiore del braccio, ruotate dall’interno verso l’esterno per aprire le spalle ed il torace, le cosce premono sul dorso delle mani per rendere solida la radice della spinta
  2.  Con il palmo di entrambe le mani, spingete verso l’alto le creste iliache posteriori, in maniera che la colonna vertebrale si allunghi ulteriormente, e, insieme, i talloni siano spinti contro il tappetino e gli arti inferiori risultino allineati e forti. Fate attenzione a non far convergere i talloni verso l’interno.
  3.  Mettetevi posteriormente, la pianta dei piedi sui talloni del vostro compagno per evitare che scivoli, e con le mani afferrate le caviglie e tirate indietro e verso l’alto. La spinta e l’energia che dal basso sale verso l’alto ne riceve grande impulso.
  4. Sistemate una cintura all’attaccatura delle cosce e, per evitare che il vostro compagno scivoli, appoggiate il metatarso appena sopra il tallone. Distendete le braccia e lasciate che il vostro peso agisca su entrambi i lati del triangolo: la colonna si allunga verso l’alto e gli arti inferiori si allineano e si stirano in maniera intensa.