Le posizioni yoga: Virabhadrasana 2

Fabio Furlan
 

Le gambe sono divaricate in maniera tale che la coscia anteriore, piegandosi, si sistemi parallela al pavimento. In questo modo il ginocchio resta in sicurezza scaricando il peso direttamente sul piede. I muscoli di tutto l’arto – in maniera più intensa la parte superiore della coscia – si attivano in modo che il femore sia spinto saldamente nella sede articolare del bacino, permettendone il controllo. Questo infatti dovrà restare il più possibile rivolto in avanti, e le creste iliache posteriori, i glutei e l’osso sacro dovranno scendere verso il basso. La gamba posteriore è solidamente attiva per contrastare la tendenza del relativo lato del bacino ad essere spinto in avanti. Così la colonna vertebrale si distende e s’allunga, i fianchi e i lati del torace si sollevano in maniera armonica. Le braccia si allungano dal centro verso l’esterno e il torace si allarga; la muscolatura della schiena contraendosi fa in modo che le spalle (e le scapole) siano tirate verso il basso. Lo sguardo segue la direzione del braccio anteriore. FOTO 1: il piede preme con decisione sul tappetino, il ginocchio resta sopra il piede ed in linea con il bacino. FOTO 2: La muscolatura della parte superiore della coscia connette solidamente il femore al bacino. FOTO 3: Partendo dall’esterno del piede, gamba e coscia tengono il bacino allineato, permettendo la corretta ed armonica estensione della colonna